All’Istituto Montini Simona Dalla Chiesa, ricordati la figura e il sacrificio del generale

All’Istituto Montini Simona Dalla Chiesa, ricordati la figura e il sacrificio del generale

Simona Dalla Chiesa
Simona Dalla Chiesa

Carlo Alberto Dalla Chiesa, medaglia d’oro al valor civile alla memoria, fondatore del Nucleo Speciale Antiterroristico e vicecomandante dell’Arma dei Carabinieri,nominato prefetto di Palermo nell’aprile del 1982, ucciso dalla mafia il 3 settembre dello stesso anno, insieme alla sua seconda moglie, Emanuela Setti Carraro. Una tragedia in parte preconizzata dallo stesso Dalla Chiesa in un’intervista a Giorgio Bocca, attraverso la quale il generale-prefetto lamentò la carenza di sostegno da parte dello Stato e denunciò le connivenze che avevano consentito alla mafia di agire indisturbata e di radicarsi sul territorio.
Un eroe, un servitore dello Stato, la cui figura e il cui sacrificio sono stati ricordati a Campobasso, presso l’Auditorium ”Anna Antignani Mescia”, ai ragazzi dell’Istituto Comprensivo “L. Montini” di Campobasso, nell’ambito del Progetto “Legalità Bene Comune”, un ciclo di incontri con gli studenti del capoluogo promosso dal Comune di Campobasso e dalla Scuola della legalità “don Peppe Diana”.
All’evento ha preso parte la figlia del generale, Simona Dalla Chiesa, giornalista, consigliere regionale della Calabria dal 1985 al 1990, deputata PDS dal 1992 al 1996.
Presenti l’assessore alla Cultura, Emma De Capoa, oltre al prof. Vincenzo Musacchio, fondatore e direttore della Scuola della Legalità, che ha moderato il dibattito con gli studenti del “Montini”.
“Abbiamo accolto con entusiasmo l’invito ad ospitare uno degli incontri presso l’auditorium del nostro Istituto – ha detto il dirigente, dott.ssa Agata Antonelli – perché da anni siamo impegnati, con i nostri ragazzi della Primaria e della Secondaria, a mettere in campo progetti che hanno come tema la legalità. E’ stato un momento davvero emozionante per la toccante testimonianza di Simona Dalla Chiesa ed altamente formativo per i nostri ragazzi, che hanno avuto l’opportunità di toccare con mano la storia di un uomo, la cui abnegazione ai doveri dello Stato e il cui sacrificio estremo per il bene comune ci auguriamo costituiscano un fulgido esempio nell’essere cittadini del domani”.

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