La Montini incontra Edith Bruck

La Montini incontra Edith Bruck

Numero 11152. La propria identità ridotta a numero. Per tutto il periodo vissuto in quello che lei stessa ha definito un “pianeta fuori dal mondo”, Edith Bruck ha dovuto subire questa sistematica demolizione della sua personalità. Alla fine, però, lei è tra coloro che sono riusciti a riemergere da quell’orrore e a riprendersi la propria identità. Come molti dei salvati, Edith Bruck si è assunta la responsabilità di testimoniare e raccontare, anche a nome di tutti coloro che invece sono stati sommersi, le drammatiche vicende di cui è stata involontaria vittima.

È un impegno che porta avanti da anni attraverso libri, poesie, articoli di giornale, incontri e conferenze. Nella giornata del 4 aprile, la sua attività di testimone ha fatto tappa all’Istituto Comprensivo “Leopoldo Montini”. Edith Bruck, infatti, si è collegata da remoto con gli studenti delle classi terze della Scuola secondaria di primo grado, che sono arrivati a questo appuntamento alla fine di un percorso didattico che ha previsto la lettura e la discussione di alcune opere dell’autrice.

L’incontro è stato aperto dalla Dirigente scolastica Agata Antonelli, che ha ringraziato l’ospite per la sua disponibilità e ha ricordato agli alunni la grande opportunità che la scuola ha offerto loro di incontrare e interagire con una personalità tanto straordinaria. Infatti, gli studenti, prendendo spunto dalle opere lette, hanno rivolto numerose domande alla signora Bruck, che ha risposto con pazienza e precisione. Attraverso le risposte, i ragazzi sono stati accompagnati in un percorso della memoria fatto di ricordi di quell’esperienza infernale, caratterizzata dalla fame, dal freddo, dalla violenza, dal terrore delle selezioni, dall’angosciante consapevolezza della precarietà della vita e dalla presenza continua e opprimente della morte. Eppure, nonostante abbia vissuto nel lager un’esistenza ridotta a disperazione e dolore, Edith Bruck ha voluto ribadire al giovane pubblico che il desiderio di vivere non si è mai spento in lei e che non è mai stata contagiata dall’odio dei suoi persecutori, verso i quali non ha mai provato un sentimento di vendetta. Questa è stata la lezione più importante di Edith Bruck: la necessità di liberarsi dall’odio e di non lasciarsi avvincere dal male che è sempre in agguato.

Infine, l’evento si è concluso con l’esibizione di alcuni alunni della Giovane Orchestra Montini, che hanno omaggiato l’ospite con un brano musicale.

È stato un incontro toccante per gli studenti, che hanno avuto la preziosa opportunità di ascoltare una testimone della Shoah, una persona che ha visto con i propri occhi gli orrori dell’Olocausto, che ha sofferto sul proprio corpo la violenza dell’antisemitismo. Nessuna pagina di libro o immagine di documentario può rendere il senso di un evento storico come la voce di chi lo ha vissuto. Gli alunni hanno ascoltato con attenzione e commozione il racconto di Edith Bruck e conserveranno il ricordo di questa esperienza, che sicuramente contribuirà ad accrescere sia la loro conoscenza del passato sia la consapevolezza dell’importanza dei valori umani fondamentali e del rispetto reciproco: sono queste le basi su cui edificare una società migliore.